Passione pura. Passione ormai nata 35 anni fa quando, promosso a Giugno, posto tra la scelta, da parte di mia madre, tra un motorino e uno stereo, scelsi quest’ultimo. Era un compatto stereo con cambiadischi e puntina piezoelettrica da 5+5 watt di potenza musicale e con due casse fornite di altoparlante bicono da 20 cm. (costo 50.000 lire), che mi ha accompagnato fino all’acquisto del primo impianto hifi del luglio 1978.
Che dire? Gli hobbies e le passioni ci accompagnano nella vita e sono importanti perché oltre a svolgere funzioni antistress, ci fanno crescere e accrescono attenzione ed esperienza.
Altri piacevoli passatempi hanno accompagnato la mia esistenza, come ad esempio la pesca, la collezione dei francobolli e la fotografia, ma solo quello dell’hi-fi, ha avuto una continuità definibile come patologica.Mentre quando ero più giovane ero interessato quasi a tutta la tecnologia elettronica, oggi quasi mi commuovo guardando vecchi apparecchi hi-fi, e mi si illuminano gli occhi nell’osservare i nuovi apparecchi esposti nei pochi negozi di alta fedeltà ancor oggi esistenti.
Si invecchia e forse l’hifi è una passione che riguarda quasi solamente coloro che hanno superato gli “anta”, ma vedere quelle “creature” esposte negli scaffali dei negozi e degli appartamenti, mi fa tanta tenerezza, soprattutto se sono stati usati.
Si tratta di apparecchi di vario tipo e consistenza, con anni di lavoro sulle spalle, che hanno un cuore, e quel cuore deve aver suonato affinchè sia stato in sintonia col cuore dei precedenti possessori e possa esserlo con i nuovi. Si tratta anche di nuove elettroniche che sai, affinchè ti mostrino il loro cuore, dovranno essere trattate con la giusta sensibilità, lasciandogli il tempo di crescere e perdonandogli i periodi piu’ bizzarri. Perché la vera passione non guarda se il prezzo di quel componente è basso o alto, sa solamente che di questo vuole ascoltarne l’anima.
E’ intuitivo che un amplificatore di qualche migliaio di euro suoni meglio di uno che ne costa poche centinaia. Non è evidente che quest’ultimo, se ben calibrato con gli altri componenti della catena, suoni molto bene ed offra nel complesso, una prestazione musicale più che valida.La passione è questa: tirare fuori dai singoli componenti e quindi da tutta la catena, la migliore musicalità possibile dell’impianto, un impianto costruito secondo le proprie esigenze economiche e sonore.
In una società multimediale dove siamo bombardati da immagini, suoni e colori che spesso sfociano nella artificiosità, dove i suoni sono proposti (per essere alla moda) con sette diffusori, dove molti vogliono vedere e ascoltare in stanze di quindici metri quadrati, dove gli schermi televisivi se non sono di almeno 40 pollici vengono considerati meno che niente, ecco, in un mondo che vive più sull’apparenza che sulla sostanza, l’hi-fi (intesa come ascolto stereofonico) può rappresentare una passione particolare, che permette di raggiungere buone sensazioni musicali non inficiate da artificiosità particolari e, soprattutto, in grado di creare un'oasi personale, indispensabile in un mondo che ti chiede di correre anche se vuoi soltanto camminare.
Questa mia considerazione può valere per tutti gli hobbies che hanno in sé una propensione alla calma, alla meditazione e alla ricerca, e quindi, in senso lato, ad una crescita della propria vita.
complimenti...informatissimo e scritto bene...
RispondiEliminasaluti Sil
Ti ringrazio, Silvano.Considera che questo è solo l'inizio di un discorso logorroico che, se avrai voglia, potrai leggere.
RispondiEliminaOgnuno ha le sue fisse...