Un componente hifi è un apparecchio che ha buone caratteristiche tecniche e che deve riprodurre bene musica, suoni e rumori.
Una testina deve possedere una buona linearità e separazione stereofonica.
Un giradischi deve avere modesti wow e flutter e rumble, gli amplificatori e i lettori cd, una buona risposta in frequenza e bassa distorsione, i diffusori buone caratteristiche tecniche e altoparlanti di qualità.
I tuner devono avere buon rapporto di cattura e poco rumore, i registratori a cassette e a bobine una risposta in frequenza ampia, costanza di prestazioni, buon rapporto segnale rumore e poca distorsione, oltre che ampia compatibilità con i supporti da registrare.
Questi due ultimi tipi di apparecchi sono quasi scomparsi dai punti vendita, i registratori a bobine si trovano solo usati, mentre quelli a cassetta si trovano nuovi col lumicino.
Esistono poi altri apparecchi come Dat, registratori audio cd e minidisc,preamplificatori e trasformatori fono, cuffie, equalizzatori, compressori, espansori di dinamica ed altri marchingegni elettronici, la cui peculiarità risiede nella buona risposta in frequenza e nel basso rumore di fondo.
Visto il mercato attuale, posso dire che alcune apparecchiature non vengono più prodotte e non sono più acquistate:si tratta di componenti che hanno fatto la storia dell’hifi ma anche di colossali flop, soprattutto se inseriti in un ambiente domestico.
Nel cimitero dell’hifi, il più illustre defunto è rappresentato dal registratore a bobine.
Per decine di anni questo è stato l’amico più fedele degli studi di registrazione delle radio e delle case degli audiofili più esigenti.La funzionalità di tali apparecchi, soprattutto negli ambienti domestici, era alquanto scarsa, per l‘imponenza dei medesimi, la lunghezza delle operazioni di cambio nastro, la conservazione dei nastri magnetici, ecc. ma le registrazioni dai dischi erano veramente molto simili agli originali e, obiettivamente, questi oggetti avevano un fascino particolare.
Marchi come Revox, Akai, Fostex, Pioneer, Tascam, Teac, e Technics hanno lasciato una impronta indelebile nella storia dell’alta fedeltà.La vittoria del registratore a cassette su quello a bobine nel settore domestico è stata a mani basse.
Se negli anni ‘60- primi ‘70 i registratori a cassette erano di qualità poco eccelsa, a partire dal 1974-1975 sono stati molto migliorati, sia dal punto di vista delle caratteristiche tecniche (risposta in frequenza più estesa, adozione di riduttori di rumore) che per l’affidabilità e funzionalità.
Milioni e milioni di compact cassette sono passate davanti alle loro testine sempre più aggiornate dal punto di vista tecnologico, ma purtroppo anche questa categoria di apparecchi sta morendo, rimpiazzata da altre forme di registrazione. Quando scomparirà del tutto, sarà veramente finita l’era della registrazione analogica domestica.
Nel mondo della registrazione sono passati come meteore tape decks come il BIC, un registratore che negli anni ‘70 permetteva di registrare normali cassette a velocità doppia, garantendo una migliore risposta in frequenza eminore rumore di fondo, l’Elcaset delle Sony e Technics che usavano un nastro di larghezza doppia e la DCC (Digital Compact Cassette) della Philips che, nonostante un mega lancio pubblicitario, è stata un flop epocale.
Il DAT che è un formato di registrazione digitale e che permette copie identiche dei supporti (cd e vinile) per i prezzi di gestione (cassette) è stato relegato agli studi di registrazione.
Registratori cd audio e minidisc rappresentano oggi solo una infinitesima parte del settore dell’hifi domestica, e definirli in stato di coma è un eufemismo.
Ormai le registrazioni avvengono tramite internet e le duplicazioni di cd si fanno col computer, magari tramite standard estremamente scarsi, come mp3 o addirittura mp 4.
Altri oggetti hanno abbandonato le case degli appassionati dell’hi-fi.
I sintoamplificatori che nel mercato americano spopolavano, in quello italiano non hanno mai trovato terreno fertile. E’ stato un peccato, perché il poter utilizzare un unico oggetto contenente tuner e amplificatore integrato, mi è sempre apparsa cosa intelligente, soprattutto per chi voleva affacciarsi a questo particolare mondo dell’elettronica. Oggi i sintoamplificatori presenti nelle case sono solo quelli a 5 o 7 canali dell’home theatre che è bene chiarire, non è la stereofonia.
La DBX costruiva compressori/espansori di dinamica e riduttori di rumore per registratori. Gli equalizzatori che avevano visto un boom tra la fine degli anni ‘70 e i primi ‘80, hanno abbandonato definitivamente le catene di ascolto, così come i timer tipici dei coordinati di un certo prezzo e la cui utilità era molto, molto scarsa. Anche i rack hanno fatto il loro tempo invadendo le abitazioni con la loro estetica accattivante ma con prestazioni sonore non all’altezza, perché è impossibile che una medesima marca produca contemporaneamente buoni giradischi, ampli, sinto, registratori e diffusori. Questa prerogativa era tipica solo di alcune marche particolari,di alta classe e di prezzo difficilmente accessibile.
I compressori/espansori di dinamica (compander) erano nati per incrementare la dinamica di ciò che veniva ascoltato. Gli equalizzatori, certe volte forniti di analizzatore di spettro, avrebbero avuto lo scopo di rendere più lineare la risposta in frequenza nell’ambiente di ascolto, ma quasi sempre venivano usati come sofisticati controlli di tono con indubbio affaticamento della sezione finale degli amplificatori.
I ridutttori di rumore esterni quali il Dolby e il DBX, sono solo un lontano ricordo dei pochi che li hanno potuti utilizzare insieme ai propri registratori soprattutto a bobine.